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AWorld: piccoli gesti per un mondo sostenibile

Marco Armellino vuole che il mondo sia un posto migliore e con l’applicazione AWorld sta provando a portare ad un cambiamento. Non è da solo in questa “impresa”, lo affiancano Alessandro Armillotta e Alessandro Lancieri e insieme hanno lanciato l’app nel 2020. Ad oggi sono riusciti a far compiere oltre 20 milioni di piccoli gesti sostenibili alle persone che hanno deciso di seguire i consigli di Aworld. Questo risultato è uno dei motivi per cui l’ONU ha riconosciuto l’app come la piattaforma ufficiale delle Nazioni Unite per la campagna “ACTNOW” che guida e consiglia le azioni individuali in materia di cambiamenti climatici e sostenibilità. Questo risultato è stato il maggior successo e riconoscimento di quanto il loro progetto stia impattando per il mondo in modo positivo, ma la strada da percorrere è ancora tanta e il team di AWorld è continuamente all’opera.

Innovare in questo settore è davvero difficile poiché bisogna imporre nuove logiche in un mercato che non è abituato e portato per sua natura ad essere sostenibile. Ad esempio, durante un’esperienza lavorativa precedente ad AWorld, Marco ci ha raccontato come sia rimasto davvero deluso e ferito dalle logiche che muovono il settore del fast fashion. Quell’esperienza l’ha portato a prendere coscienza sulla necessità di fare qualcosa che andasse incontro ai suoi principi per le logiche sostenibili. Da qui è nata l’idea di AWorld.

 


La comunicazione al servizio della sostenibilità

Le funzionalità e le caratteristiche di AWorld nascono dall’esperienza dei suoi fondatori nell’ambito della comunicazione e sono prestate ad un obiettivo specifico: portare consapevolezza tra le persone sulla sostenibilità ed in particolare riguardo i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile per un futuro migliore firmati dall’ONU nel 2015. Parlare però di sostenibilità non è semplice poiché lo stesso tema è complicato e complesso. Non si può, ad esempio, eliminare la povertà nel mondo se prima non si trova una soluzione alla questione ecologica perché sono interconnesse e non sempre si rivela immediato e facile comunicare questi principi alle persone.

Con l’app Aworld si è scelta la componente dello storytelling. Attraverso meccanismi di gamification, grafiche e testi semplici, ma interessanti, Aworld racconta agli utenti sia storie negative, ma soprattutto positive legate alla sostenibilità. L’utente viene successivamente invitato a compiere e registrare all’interno dell’app dei semplici gesti di sostenibilità che si sommano assieme a tutti quelli compiuti dagli altri, ricevendo poi feedback riguardo il suo comportamento. Oltre a calcolare la Carbon Footprint dell’utente (Impronta carbonica), l’app prevede un sistema di profilazione per cui si possono acquisire punti esperienza, salire di livello e misurare quindi quanto si è riusciti a fare la differenza per apportare un cambiamento sostenibile.

AWorld però non vuole essere solo una piattaforma digitale. Crede fortemente che per arrivare alle persone spesso sia necessario anche l’incontro offline per ispirare su queste tematiche e convincere gli scettici che i principi dell’agenda 2030 sono un’emergenza che va presa seriamente in considerazione. Per questo motivo, ha cercato collaborazione con Club Silencio, l’associazione torinese impegnata in progetti esperienziali che stimolano la partecipazione attiva dei giovani under 35 alla vita culturale, artistica, sociale e politica del proprio territorio. Dalla collaborazione è nata l’organizzazione della “La giornata della Terra”.

Un appuntamento annuale , che coinvolge tutto il mondo, e che anche a Torino fa incontrare le persone per farle ragionare insieme sulle tematiche legate alla sostenibilità con diversi workshop, musica, incontri e molto altro. L’edizione torinese del 2024 si è rivelata un successo poiché 28.000 mila persone hanno partecipato, migliorando il risultato di affluenza che aveva registrato lo stesso evento l’anno prima.

 

L’importanza di un incontro

Nella storia che ha portato all’ideazione, alla nascita e allo sviluppo di AWorld ci sono stati tanti incontri. In primis l’incontro con l’azienda di fast fashion per cui Marco e i suoi collaboratori hanno lavorato e che ha creato in loro la consapevolezza che c’era bisogno di un cambiamento. Dopo di che è stato importante incontrare qualcuno che potesse aiutarli ad approfondire tutte le tematiche che si legano alla sostenibilità, poiché la loro esperienza era esclusivamente legata al mondo della comunicazione e delle soluzioni tecnologiche.

L’incontro fondamentale arriva nel 2019 quando Marco Armellino insieme agli altri fondatori che stavano lavorando al progetto ancora germinale di AWorld decidono di partecipare agli eventi aperti al pubblico della Climate Week a New York delle Nazioni Unite portando con sé un prototipo dell’applicazione. Un grande colpo di fortuna era in agguato. Sono riusciti a presentarlo alla responsabile delle comunicazioni globali climatiche del segretariato generale dell’ONU, Martina Dollon, e da qui è il successo. Nasce una collaborazione che porta AWorld a fare il primo passo più importante: diventa una piattaforma di people engagement a livello mondiale, tradotta in 5 lingue per tutti gli utenti che vogliono portare un piccolo cambiamento nel mondo.

Da quell’incontro in poi il progetto ha continuato a crescere e svilupparsi tanto da ricevere incoraggiamenti da testimonial importanti come l’attore attivista Leonardo DiCaprio.