Per Marco Lavazza, Vice Presidente del gruppo Lavazza, la collaborazione con il progetto Butterfly Area è un’occasione per incentivare la sinergia tra il settore privato e quello pubblico, per facilitare la ricerca e l’open innovation.
In questo, spiega il Vice Presidente, “Lavazza si è da sempre distinta per capacità di fare ricerca e visione di lungo periodo”.
Nel 2018 l’azienda ha aperto il nuovo headquarter Nuvola, contribuendo alla riqualificazione del quartiere torinese Aurora. Nuvola Lavazza, infatti, è un polo aperto alle persone, che ha ridisegnato una porzione di spazio pubblico e aspira a mettere in pratica un interscambio ininterrotto tra pubblico e privato: il quartier generale ospita un museo dedicato al mondo del caffè, la Centrale – uno spazio eventi innovativo -, due ristoranti, uno gourmet e uno collettivo, una piazza verde aperta al pubblico e i resti di una Basilica Paleocristiana risalente alla seconda metà del IV-V secolo d.C., rinvenuti durante gli scavi per la costruzione.
In questo contesto, quindi, cosa significa innovazione?
Esattamente in questo allargamento di prospettive, per Marco Lavazza, si colloca la possibilità di innovare: nell’attenzione alla sostenibilità, nella cura delle persone, nelle collaborazioni e partnership di valore.
Lavazza è la più grande azienda italiana nel settore del caffè ed è attiva sul territorio dal 1895, anno a cui risale l’apertura della prima Drogheria Lavazza in via San Tommaso, a Torino.
Nel 1927 Luigi Lavazza e la sua famiglia trasformarono la bottega in una piccola impresa, introducendo l’uso del Pergamin, una confezione a due strati di carta, adatta a trattenere l’aroma del caffè e in uso ancora oggi.
Nell’arco di più di un secolo, Lavazza ha conquistato il panorama internazionale, arrivando a contare oltre 4.000 lavoratori in tutto il mondo, 9 stabilimenti produttivi in 6 Paesi e ad esportare in oltre 140 Paesi, con un fatturato di oltre il 70% generato fuori dall’Italia.