Protagonisti

Siamo fatti di storie che il tempo trasforma in esperienze da condividere.
In questo “luogo”  gli abitanti di Butterfly Area si raccontano.
In un dialogo continuo, attraverso interviste dedicate, gli imprenditori narrano i significati della trasformazione, con incursioni nel passato, presente e futuro.
E ogni storia diventa un elemento utile alla costruzione del nuovo habitat innovativo.
Mattone dopo mattone, storia dopo storia, Butterfly Area cresce…

28/02/2023

Un’impresa per l’innovazione: start up e open innovation

Fare innovazione è il movente principale ad orientare la costruzione di una start up: cercare di individuare nuove esigenze di mercato e sforzarsi di soddisfarle, trovare soluzioni nuove a problemi esistenti.

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28/02/2023

Università e impresa: un sodalizio da costruire sulla ricerca

Laura Boschis è la CEO di Trustech e a noi di Butterfly Area ha detto che per un’azienda di trasferimento tecnologico la collaborazione con le università può essere estremamente fruttuosa.

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28/02/2023

Allevare insetti per il futuro

Lo Studio Pegaso è una società agricola dedita all’allevamento e alla commercializzazione di insetti per la lotta biologica. Quello dell’allevamento entomologico è un settore promettente, specialmente in questo momento storico.

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23/02/2023

Piccola e media impresa: un settore complesso

MeC è una società di consulenza specializzata nella Cost Analysis.

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15/02/2023

Innovare: “fare qualcosa che nessuno ha mai fatto”

Ezio Bruno è il presidente di Frandent, un’azienda che si occupa della produzione di macchine agricole. Alla domanda “che cosa significa fare innovazione?”, Bruno ha risposto, convinto, che significa “fare qualcosa che nessuno ha mai fatto.”

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10/02/2023

Un negozio fluido: tra arte e vintage

Il negozio di Beatrice Mesguich aspira a tenere insieme più dimensioni ed è alimentato dalla creatività e dalla versatilità. È sempre in nome di questa capacità di alterazione e adattamento che Mesguich ha affrontato la sua carriera universitaria ed il suo percorso di inserimento nel mondo lavorativo: il gap tra università e lavoro – sostiene – esiste ed è disorientante; per provare a colmarlo individualmente è fruttuoso immaginare la diversificazione di applicazioni possibili delle conoscenze, le loro molteplici declinazioni.

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