Martina Poderini è Ingegnera meccanica e Innovation Manager. Abbiamo avuto modo di intervistare l’Ing. Poderini per il progetto di Butterfly Area e le abbiamo chiesto di esprimersi su uno dei temi cruciali dell’iniziativa: il concetto di innovazione, la possibilità di metterla in pratica ed alimentarla.
Quando siamo dinanzi a un’innovazione, ha spiegato l’Ing. Poderini, significa che uno status quo è stato stravolto; c’è stata un’alterazione delle regole, un tradimento fruttuoso. Riproponendo la definizione di Ivan Ortenzi, Chief Innovation Evangelist del gruppo internazionale di Consulenza di direzione Bip e docente dell’executive master in Innovation management della 24ORE Business School, l’Ing. Poderini parla dell’innovazione come di “una insubordinazione nei confronti di uno status quo che va a buon fine”. Per andare a buon fine, in sostanza, non è sufficiente che vi sia cambiamento: è importante che un’azienda, a seguito di una strutturata scelta strategica, sia capace di attribuire valore alle nuove idee.
Attribuire valore al cambiamento non solo comporta la disponibilità di un budget da dedicarvi, ma l’attenzione alla sua trasversalità: l’innovazione non può che essere disponibile a ciascuno dei settori aziendali, lo sviluppo di nuove idee deve essere collettivo e nutrirsi di stimoli interni ed esterni. Tra quelli esterni rientra senza dubbio il mondo universitario, che può essere, per le aziende, una risorsa significativa di idee nuove, per alimentare inedite collaborazioni e la possibilità di coltivare un “pensiero ibrido”, il cuore del cambiamento. È sicuramente in questo, ha concluso Poderini, il vantaggio di Butterfly Area: si tratta di uno spazio che può farsi fucina di incontri, di nuove possibilità.