Alberto Ferrari è il co-founder dell’associazione no-profit Club Silencio, nota sul territorio torinese per organizzare serate in luoghi culturali, con l’intento di avvicinare alla fruizione dei musei e di questi luoghi i giovani under trentacinque.
Settimanalmente Club Silencio organizza delle serate in diversi musei o centri importanti per la cultura piemontese; nel corso del tempo queste “Notti al Museo” sono diventate sempre più complesse e ricche di intrattenimento, ad oggi sono un grande luogo di ritrovo per i giovani.
Con un target specifico, una mission di comunicazione ben definita, Alberto Ferrari e suo fratello da anni portano avanti non solo Club Silencio, ma anche altri progetti sempre nel più puro interesse delle nuove generazioni e dei loro coetanei.
Sei anni e mezzo fa due giovani scendono in campo con un’idea rivoluzionaria, che va a scontrarsi con l’impronta burocratica delle istituzioni: Alberto Ferrari tornato dai suoi studi all’estero, insieme a suo fratello, pensa bene che per portare i giovani al museo, ci voglia qualcosa per i giovani. Così in un’epoca dove l’unico social network era Facebook, e l’unico modo per rendere virale un’iniziativa era tramite gli eventi, decidono di promuovere il loro primo evento al MAO di Torino. Subito le adesioni a questo evento raggiungono numeri altissimi, i presenti all’evento sono settecento. Da qui la vita dei due fratelli cambia, si ritrovano in mano un’idea vincente e tutte le capacità per portarla a termine, così nasce Club Silencio.
Come racconta Alberto, Club Silencio non solo riesce ad avere un riscontro positivo tra i giovani, perché si pone in maniera vicina al proprio target, ma parla il suo stesso linguaggio. Infatti la comunicazione è fondamentale per questa associazione, parla e riflette il linguaggio dei social, quello contemporaneo, allo stesso tempo però unisce diversi mondi. Legando la comunicazione ai beni culturali è impossibile non scontrarsi con un’impronta anche politica e di base culturale. Alberto ci conferma che la burocrazia è tanta che la cosa più importante è la progettazione, quando una persona con questo intento ha un progetto ben definito riesce a portarlo a termine.
Tematica fondamentale e centrale degli eventi Club Silencio è la sostenibilità. Fondatrice dell’Earth Day, insieme ad AWorld, l’associazione con la sua certificazione ISO tiene sempre d’occhio l’impatto ambientale dei suoi eventi. L’Earth Day è diametralmente diverso dalle iniziative che di solito Club Silencio mette in campo, senza alcun problema Alberto ci narra di una progettazione nata dietro ad una birra in compagnia di Marco Armellino: pensano ad un evento che possa raggiungere un pubblico ampio, con il bilanciamento delle eventuali emissioni prodotte, cercando di mantenerle sempre al minimo.
La qualità per Gabriella Fantolino non è negoziabile, e il suo lavoro è una collaborazione continua con la natura. Per lei le uova sono il più grande supporto dell’economia nel bilancio familiare: si possono adattare ad ogni ricetta e sono sempre presenti nel frigo di chiunque.
Per raggiungere un’alta qualità nella sua filiera di produzione è riuscita ad implementare la tracciabilità elettronica, che consente la rintracciabilità del prodotto fino all’unità minima di produzione, ossia il centro di imballo.
L’allevamento di Uova Fantolino è l’incontro perfetto fra natura e tecnologia, dove è fondamentale che le due cose si intreccino e riescano a garantire la sicurezza, la qualità di un alimento e il benessere di un animale di cui spesso ci dimentichiamo.